
Il giorno dopo la tragica morte di Antonio Reyes, scomparso in un incidente stradale a bordo di una Mercedes Brabus S550 nella giornata di ieri, domenica 2 giugno 2019, emerge una sconcertate verità: l’ex attaccante di Siviglia, Arsenal e Real Madrid, stava andando a 237 chilometri all’ora. Proprio così, nonostante il limite sull’A376, la strada che il calciatore stava percorrendo nei pressi di Siviglia, fosse fissato a 120 km/h, il giocatore iberico ha superato di quasi 120 chilometri il consentito, circolando praticamente al doppio della velocità permessa. A svelare la realtà, che fa male come un pugno nello stomaco, è stato il quotidiano sportivo spagnolo El Mundo Deportivo, che ha avuto accesso al verbale redatto dalla polizia stradale sull’incidente di Reyes. Mentre l’auto stava correndo a folle velocità sulle strade andaluse, deve essere scoppiato un pneumatico: un problema fatale, che ha fatto perdere il controllo del mezzo a Reyes, che è poi andato a sbattere con il suo mezzo contro un muretto laterale.
MERCEDES BRABUS S550: UNA BELVA DA 380 CV
A quel punto l’auto si è incendiata, e nell’incidente il giocatore è morto carbonizzato così come il cugino, un ragazzo di soli 23 anni, anche lui in auto. Sul mezzo vi era infine una terza persona, che è stata trasportata in gravissime condizioni presso l’ospedale locale con ustioni sul 65 per cento della superficie corporea. Reyes, oltre alla passione smodata per il calcio, amava anche le belle macchine, e ne aveva una vera e propria collezione come molti altri calciatori del resto. La Mercedes su cui era a bordo non era una Mercedes qualunque, bensì una Brabus S550, un’auto “preparata” ad hoc con una potenza mostruosa da 380 cavalli e dal costo di svariate migliaia di euro. Secondo quanto raccolto da El Mundo Deportivo, pare che la Mercedes fosse ferma da un po’, e di conseguenza non è da escludere che la lunga sosta in garage abbia inciso sulla pressione dei pneumatici, provocandone lo scoppio. Ma si tratta al momento solo di ipotesi, e andrà tutto verificato da esperti del settore.
LA POLEMICA DI CANIZARES
Appresa la notizia della folle velocità, lo storico portiere di Real Madrid e Valencia, Santi Canizares, ha pubblicato un tweet al veleno, condannando appunto l’alta velocità e sottolineando come Reyes non meriti di essere ricordato come un eroe: «L’eccesso di velocità è un’attitudine riprovevole – le sue parole – nell’incidente ci sono state vittime oltre al conducente. Reyes non merita un omaggio da eroe. Però questo non toglie il fatto che sia dispiaciuto per ciò che è successo e che preghi per le loro anime». Parole a cui in migliaia hanno risposto, la maggior parte, attacchi nei confronti dello stesso ex portiere, ora pilota di rally. «Condanno l’insensibilità – ha rivisto il tiro Canizares – e invito a riflettere sugli errori che commettiamo, cosa perfettamente compatibile con il dolore».
Circular con exceso de velocidad es una actitud reprochable
En el accidente ha habido víctimas además del conductor
Reyes no merece un homenaje como si fuera un héroe
Pero eso no quita que lamente lo ocurrido y que rece por sus almas
Lo intolerable lo encuentro en quien se alegra— SANTIAGO CAÑIZARES 💯 (@santicanizares) 1 giugno 2019