Le indiscrezioni sul futuro di Cristiano Ronaldo non accennano a placarsi: la proposta ad Inter e Milan non è passata inosservata. Ecco cosa è successo.
Il poker inflitto dal Brentford al Manchester United ha evidenziato tutti i limiti della compagine di ten Hag, mai in partita ed incapace di assumersi con decisione e consapevolezza le proprie responsabilità. Anche Cristiano Ronaldo è apparso in ombra, non riuscendo quasi mai a rendersi pericoloso in zona goal. In un modo o nell’altro, però, il fuoriclasse portoghese non smette di far parlare di sé, alimentando rumours ed indiscrezioni sul suo futuro.
Legato ai ‘Red Devils’ da un contratto in scadenza nel 2023, il cinque volte Pallone d’oro ha esternato in maniera neanche troppo velata il suo desiderio di cambiare aria, e di approdare in un club che disputi la prossima edizione della Champions League. Messaggio recepito all’istante da Jorge Mendes, che non a caso sta scandagliando il terreno alla ricerca della soluzione più congeniale per il suo assistito, accostato di volta in volta ai vari Atletico Madrid, Chelsea e Sporting Clube de Portugal. In realtà, il profilo di Cr7 aleggia da diverse settimane come un’ombra anche in ottica Serie A: segnalati timidi contatti con Roma e Juve, che però non hanno affondato il colpo per ovvie ragioni economiche, avevano suggerito un ritorno lampo del lusitano in Italia. Ma non è finita qui.
Non sorprende più di tanto, stando così le cose, il retroscena svelato stamani da “Il Corriere dello Sport“, secondo cui nelle scorse settimane l’attaccante dello United sarebbe stato offerto sia all’Inter che al Milan. La proposta si sarebbe materializzata tra fine giugno ed inizio luglio, quando i club meneghini avrebbero ricevuto una telefonata esplorativa da parte di Jorge Mendes: si trattava di due destinazioni gradite a Cr7, che gli avrebbero garantito la chance di disputare la Champions League. L’imperfetto e condizionale sono però d’obbligo, dal momento che l’offerta si sarebbe dissolta in una bolla di sapone: Ronaldo percepisce attualmente circa 24 milioni di euro, e un suo ritorno immediato in Italia avrebbe impedito a Milan ed Inter di poter beneficiare dei vantaggi arrecati dal Decreto Crescita, che hanno dunque risposto con un secco “no, grazie”. Si tratta di uno scenario analogo a quello che si è palesato, ad esempio, in occasione dei contatti con Bayern, Chelsea, Psg e Real Madrid, che hanno deciso di virare su altri obiettivi.
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