Si tratta già di (quasi) ultima spiaggia per due allenatori di Serie A che non hanno cominciato bene il loro campionato
Tempo di panchine che traballano? Non c’è da meravigliarsi, è già successo. La Serie A è partita da 180 minuti e già qualche riflessione sembra essere scattata. Ce ne sono alcune che viaggiano a livello social, ma quello hanno un peso che resta ambientale: per esempio tra i tifosi della Juventus è piuttosto aperto un dibattito su Massimiliano Allegri e certe sue scelte. Ma tutto resta ovviamente lì, la società gli ha affidato il percorso di ricostruzione della Juve post CR7 e Max va avanti, anche con una dialettica spiccia che gli appartiene quando c’è da lavorare molto e parlare poco.
Se parliamo invece di situazioni davvero da monitorare, il termometro è più o meno caldo, ma già ha visto alzare i gradi media tra Verona e Monza. Anzi, Monza e Verona in un ordine che va di pari passo con la difficoltà del momento. Giovanni Stroppa non se la passa benissimo. Ha perso la prima in casa con il Torino ed è stato coperto di gol dal Napoli al Maradona, passando per una qualificazione del turno di Coppa Italia contro il Frosinone sofferta fino al 3-2 finale. Galliani ha fatto un mercato di quantità con qualche punta di qualità, la squadra è stata oggettivamente stravolta, ma è un po’ il percorso preso dal Lecce di Corvino, altro “vecchio” dirigente esperto del calcio italiano. Il gap tra la B e la A è troppo ampio per non richiedere interventi massicci.
Fatto sta che il calcio poi risponde alla banale regola dei punti, ora c’è un incrocio che sarà importante per Stroppa, contro l’Udinese. Il Monza giocherà in casa e non può sbagliare, anche perché pochi giorni dopo dovrà venire all’Olimpico contro la Roma. Stroppa potrebbe trovarsi a vacillare troppo se non arriverà il risultato che tutti si aspettano venerdì prossimo.
Poi c’è Cioffi e un Verona in affanno soprattutto per la campagna di smobilitazione che non sembra ancora ultimata e che il presidente Setti sta portando avanti. La prima in casa contro il Napoli ha visto i veneti travolti da 5 reti contro le due segnate da Lasagna ed Henry. Poi è arrivato il pareggio a Bologna a far tirare un po’ (solo un po’ sembra) il fiato al tecnico arrivato all’Hellas dall’Udinese. Di mezzo c’è stata anche la pesante eliminazione da parte del Bari in Coppa Italia (4-1 il finale). E di contorno (ma non troppo di contorno) ci sarebbe una discreta porzione di insoddisfazione da parte del tecnico che si aspettava (e ancora si aspetta) qualcosa di più dal mercato. Domenica contro l’Atalanta in casa servirà un segnale da confermare nel turno infrasettimanale di fine mese ad Empoli.
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