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“Se fossi come lui non userei il cappellino”, Klopp infiamma la sfida del Maradona

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Redazione Calciomercato

Klopp, alla vigilia del match contro il Napoli, ironizza simpaticamente su Spalletti: “Se fossi attraente come lui non indosserei sempre il cappellino”

Ancora una volta il Napoli si ritroverà ad affrontare il Liverpool in Champions. Il sorteggio di Istanbul ha infatti visto gli azzurri protagonisti nel girone A, con i Reds, Ajax e Rangers. Un gruppo davvero interessante, che può regalare spettacolo e divertimento. Il match di esordio per entrambe le squadre è previsto per questa sera al Diego Armando Maradona.

Spalletti © LaPresse

Pur facendo parte della seconda fascia, la formazione di Jurgen Klopp è nettamente favorita per la vittoria finale. Il Liverpool ha iniziato male la stagione, ma resta una corazzata da far paura ai migliori club europei. La partita contro gli inglesi sarà particolare, soprattutto per la presenza di due allenatori dal carattere energico come Klopp e Spalletti. I due sono celebri nel mondo del calcio per la loro passione, per i loro comportamenti a bordocampo e anche per gli show in conferenza stampa.

Klopp © LaPresse

Klopp e la battuta sul collega Spalletti

Non ultimo quello avvenuto proprio alla vigilia del match di stasera, in cui Klopp ha elogiato il suo collega, ma non solo per le sue competenze ‘calcistiche’: “Non ho mai vinto qui, né con il Dortmund, né con il Liverpool – ha affermato – ma se non sbaglio siamo andati spesso in finale di Champions League quando il Napoli era nel nostro gruppo. Non sempre forse, ma è successo almeno due volte. Ma cosa importa? Come dico spesso, sono uno che esce alla distanza, ho bisogno sempre di tempo per raggiungere i miei obiettivi. A volte devo provarci due, tre o quattro volte e con il Napoli questa sarà la quarta. Per riuscirci dobbiamo giocare meglio delle partite precedenti, perché nelle partite precedenti non abbiamo mai fatto particolarmente bene. Ovviamente anche perché il Napoli è una squadra molto forte”. Poi la battuta ironica sull’allenatore: “Ho affrontato mister Spalletti molti anni fa quando era allo Shakhtar. Se anche io fossi così attraente come lui senza il cappellino, non lo indosserei sempre, non ne avrei bisogno. È un grande del calcio, conosciuto in tutto il mondo, un allenatore di successo. Lascia sempre il suo marchio sulla squadra che allena. Rispetto nel modo più totale la sua leadership. Non vedo l’ora di affrontarlo di nuovo”.

Luciano Spalletti © LaPresse

Il siparietto tra i due tecnici di molti anni fa

Tra i due tecnici c’è un altro episodio particolare che li lega e risale a circa 8 anni fa, quando il Borussia Dortmund sfidò agli ottavi di finale lo Zenit San Pietroburgo. Klopp e Spalletti – si legge su napolicalciolive.com – si resero protagonisti a bordocampo prima di una delle due partite di Champions League. I due tecnici si confrontavano amichevolmente, quando ad un certo punto il tedesco sfiorò la testa di Luciano e con la stessa mano indicò il suo capo. Perché Klopp ha toccato la testa di Spalletti? E che cosa gli avrà mai detto? In effetti, dopo la carriera da calciatore, l’attuale allenatore del Liverpool ebbe problemi di calvizie. Così, dopo qualche consulto, decise di rivolgersi a degli specialisti e fare un trapianto di capelli. Evidentemente, quel confronto diretto con Spalletti, Klopp spiegava al tecnico italiano come aveva agito con la clinica privata, spiegando di aver fatto ricorso all’autotrapianto.

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