La stima della perdita del bilancio 2021/22 della Juventus è di 250 milioni di euro. I dati della semestrale Exor
Una cifra considerevole che porta malumore nei piani alti della Juventus. Dai conti di Exor, – si legge su ‘sportmediaset.it’ – holding della famiglia Agnelli che controlla il 63,8% del club bianconero, emerge la stima della perdita della Juventus relativa al periodo gennaio-giugno del 2022, pari a 132 milioni di euro. Sommandola a quella già ufficializzata dell’altro semestre (che va dal 31 luglio al 31 dicembre 2021), la perdita complessiva sarà quindi di circa 250 milioni di euro. In realtà, come sottolinea Calcio e Finanza, il dato va considerato tenendo conto che è utilizzato per la stesura del bilancio consolidato della holding anche se, solitamente, è un indicatore affidabile di quello che sarà il risultato definitivo del bilancio Juve.
Entro fine settembre si riunirà il CdA bianconero che approverà il bilancio 2021/22 e in quell’occasione si conoscerà il dato ufficiale e definitivo. Se venisse confermato il passivo di 250 milioni di euro, sarebbe un rosso superiore a quello della scorsa stagione che fu di 209,9 milioni di euro.
Bilancio in rosso da cinque anni
Si tratta del quinto bilancio di fila in rosso per la società presieduta da Andrea Agnelli: dopo il tris di utili tra il 2014 e il 2017 – si legge su ‘La Gazzetta dello Sport’ – sono arrivati il -19 milioni del 2017-18, il -40 del 2018-19, il -90 del 2019-20, il -210 del 2020-21 e il pesante passivo del 2021-22. L’emergenza pandemica ha continuato a farsi sentire anche nella sorsa stagione, aggravando uno squilibrio contabile già condizionato dalle spese degli anni precedenti. Nonostante la partenza di Cristiano Ronaldo (con conseguente risparmio di costi per circa 87 milioni) e il parziale ripristino degli incassi da stadio, il bilancio 2021-22 ha registrato un risultato non dissimile dal 2020-21.
Questo perché le variazioni positive sono state sterilizzate dalle classificazioni contabili operate in era Covid: nel 2020-21 i diritti tv erano “gonfiati” perché contenevano una quota della stagione 2019-20 e le spese del personale beneficiavano delle rinegoziazioni degli stipendi, fatto che non si è ripetuto nel 2021-22. L’aumento di capitale da 400 milioni, portato a termine nel dicembre 2021, aveva già messo la Juventus al riparo da turbolenze finanziarie rafforzando la struttura patrimoniale e abbattendo il debito. E ormai da tempo la società ha dato il via a un nuovo corso, imperniato sulla riduzione della spesa sportiva e sull’adozione di investimenti sostenibili: i primi effetti visibili emergeranno dal bilancio 2022-23.
Allegri di nuovo sotto accusa
Intanto Allegri è nuovamente nel mirino della critica: ci si aspettava una reazione immediata da parte della Juventus sul campo del Psg, ed effettivamente il secondo tempo del “Parco dei Principi” è stato un vero e proprio banco di prova per i bianconeri. L’uno-due fulmineo di Mbappé avrebbe potuto disintegrare le certezze della compagine di Allegri, che invece è riuscita a reagire.
Il goal di Mckennie è stato il preludio ad almeno trenta minuti giocati su buoni ritmi, nel corso dei quali un paio di interventi prodigiosi di Donnarumma – imperfetto sul goal del texano – hanno evitato il clamoroso ribaltone. Soprattutto il centrocampo è cresciuto alla distanza, anche se Leandro Paredes non è ancora in condizioni ottimali, ed ha bisogno di tempo per poter smistare gioco senza soluzione di continuità nell’arco dei 90 minuti. Anche la prova di Miretti, pur con le difficoltà del caso, non è stata da scartare, con lo stesso Rabiot che ha terminato in crescendo, provando anche una conclusione che è terminata non distante dal palo alla destra di Donnarumma.