Antonio Cassano contro tutti, l’ex fuoriclasse barese procede nelle sue stroncature: ora tocca ai giocatori del Milan finire nel mirino
Ha sempre fatto discutere, in campo, per i suoi atteggiamenti, alternati alle sue giocate. E anche fuori dal campo, conferma il suo carattere decisamente anticonvenzionale e difficile da limitare in schemi predefiniti. Antonio Cassano si conferma mai banale, a costo di essere impopolare.
L’ex attaccante è diventato un opinionista calcistico dei più mordaci. Commenta spesso le vicende del campionato sul proprio profilo Instagram e soprattutto nel ritrovo di amici della ‘Bobo TV‘, uno dei canali diventati di culto su Twitch, dove discute dell’andamento di Serie A e coppe europee insieme a Lele Adani, Nicola Ventola e il ‘padrone di casa’ Christian Vieri. Nelle ultime settimane, in particolare, Cassano si è letteralmente scatenato con pareri controcorrente, come quello su Erling Haaland. A suo dire, non un fenomeno di tecnica, nonostante stia viaggiando a una media realizzativa da record con il Manchester City. Inevitabile ascoltare dalle sue labbra critiche feroci nei confronti del momento della Juventus e dell’Inter, con Allegri e Inzaghi finiti ripetutamente nel mirino e suoi bersagli tra i preferiti del momento. Ma ce n’è anche per il Milan, nonostante i rossoneri si stiano comportando piuttosto bene in questo avvio di stagione.
A essere bersaglio delle critiche di Cassano, piuttosto a sorpresa, sono Rafael Leao e Theo Hernandez, due dei migliori giocatori dei rossoneri. Molto forti, ma, a suo dire, solamente nel nostro campionato e lontani dal livello di top player internazionali. Del portoghese, Cassano alla ‘Bobo Tv’ ha detto: “Non lo vedo minimamente titolare in un campionato top europeo, la Serie A è diventata il quinto torneo. Non vale 150 milioni e non è uno che fa la differenza ad alti livelli. Segna ed è decisivo, ma contro chi? Empoli, Bologna, Fiorentina, e poi? Guardate uno come Vinicius, che a 20 anni spacca le partite ma in Champions League. E non vado a toccare i Messi, Neymar, Sancho, che sono di un altro livello”. Su Theo Hernandez: “Forte, sì, ma solo da noi. Da sempre, il Real Madrid quelli bravi davvero li tiene. Lo hanno lasciato partire perché avevano Marcelo, lo stesso è avvenuto con Hakimi che hanno ceduto perché avevano Carvajal“.
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