“Balotelli? Hanno dato la colpa a me”: la verità su Super Mario

Un ritratto di Mario Balotelli da parte di un suo ex compagno di squadra, retroscena inediti sull’attaccante e un punto di vista inatteso

Mario Balotelli è uno dei calciatori che probabilmente incarna meglio il concetto di “what if…”. Cosa sarebbe successo, cosa sarebbe stato della sua carriera se le cose fossero state diverse. L’attaccante, nei suoi primi anni, sembrava poter diventare un fuoriclasse o comunque un giocatore di affermato livello internazionale. Ma è stato così soltanto in parte, come ben sappiamo.

"Balotelli? Hanno dato la colpa a me": la verità su Super Mario
Mario Balotelli © LaPresse

Non c’è pace per Balotelli: problemi anche al Sion

I presupposti degli inizi all’Inter lasciavano intravedere un talento da fuoriclasse. Anche al Manchester City, almeno per un po’, si era ben comportato in campo. Poi, il declino, cercando di recuperare se stesso più volte ma senza riuscirci, vittima di un carattere altalenante che ne ha compromesso il prosieguo della carriera. Oggi, Balotelli gioca in Svizzera, al Sion, ma anche lì le cose non stanno andando particolarmente bene e le cronache raccontano di un giocatore svogliato in campo e con i soliti problemi al di fuori. Prende le sue parti, però, un ex compagno di squadra, che lo difende e ne racconta una prospettiva diversa, una dimensione privata inedita, che ci aiuta a capire qualcosa in più di un ‘bad boy’ del calcio moderno che purtroppo non ha sfruttato il suo talento.

Balotelli, l’ex compagno Micah Richards racconta: “La gente ha un’impressione sbagliata di lui, andava guidato e compreso”

"Balotelli? Hanno dato la colpa a me": la verità su Super Mario
Micah Richards © LaPresse

Micah Richards, ex terzino del Manchester City, con trascorsi anche in Italia (una annata poco brillante alla Fiorentina), che ha detto addio al calcio giocato anzitempo, ad appena 31 anni, ormai tre anni fa, pubblicherà il 27 ottobre la sua biografia, dal titolo “The Game: Player. Pundit. Fan“. Alcune anticipazioni arrivano dal ‘Daily Mail’ e ci sono diversi estratti dedicati proprio a Balotelli: “Era la definizione di ragazzino, alcuni giocatori sono così, non importa quanto siano famosi o quanto costi il loro cartellino. Una notte ho aperto la porta di casa mia e ho trovato Mario in piedi con un carico di fuochi d’artificio, una miccia e un sorriso sulle labbra. La gente ha un’impressione sbagliata su di lui. Abbiamo passato molto tempo insieme quando era al Manchester City: il club aveva speso decine di milioni di sterline per Mario e per qualche motivo mi ha dato la colpa del suo comportamento. Ci siamo trovati bene insieme: avevamo la stessa età, avevamo interessi simili, condividevamo il senso dell’umorismo. Era autentico e reale, quando eravamo insieme la gente ci chiamava gemelli. Mario aveva bisogno di essere assecondato, compreso e guidato in una certa direzione. Aveva tanto talento, la faceva franca con Mancini perché era in grado in un attimo di segnare, fare assist e grandi giocate. Ma nessuno voleva uscire con lui: era un fattore di rischio. Tutti volevano sapere cosa avrebbe fatto il ragazzaccio del calcio europeo. Quei soldi, quella fama, quella reputazione: erano troppi”.