Il 2023 in vista si prospetta non facile per la Juventus e per Allegri, il club bianconero e l’allenatore duramente criticati
Si conclude un 2022 che per la Juventus, in campo e fuori, è stato piuttosto complicato. Nella scorsa stagione, per la prima volta dall’annata 2010/2011, il club non ha conquistato nemmeno un trofeo, con un rendimento, da parte della squadra di Allegri, decisamente lontano dalle attese. E anche in questa annata le cose per ora non sono andate meglio, con una uscita in malo modo dalla Champions League, anche se in campionato, prima della pausa, la serie di sei vittorie di fila aveva quanto meno parzialmente rimesso a posto la classifica.
Juventus e Allegri, insieme per una nuova sfida nel 2023: ma con quali scenari?
Una striscia di vittorie che il tecnico livornese dovrà provare ad allungare, al ritorno in campo tra qualche giorno, in generale andando a caccia di una difficile rimonta scudetto e cercando di fare strada nelle coppe per tornare a vincere. Ma sul club pende la scure della giustizia sportiva, con il possibile doppio processo per il tema plusvalenze e per la manovra stipendi. La società, che ripartirà tra qualche settimana da una nuova dirigenza dopo le dimissioni di Andrea Agnelli e del precedente CDA, rischia multe, penalizzazioni e squalifiche, anche per i giocatori. Scopriremo tra un po’ se la Juventus avrà superato indenne questa tempesta o meno. Sono rimasti al proprio posto Allegri e Cherubini, per garantire la continuità dell’area sportiva, ma il tecnico livornese dovrà fare i conti con diverse difficoltà, a partire dalle numerose assenze nelle prossime gare, e la sua posizione potrebbe essere rafforzata in maniera soltanto momentanea.
Juventus, Allegri bocciato: “E’ rimasto soltanto per un motivo”
Ne è convinto Furio Focolari, opinionista di ‘Radio Radio’, che sull’allenatore bianconero non le manda a dire e ne ha in generale per tutto il club. “In questo momento la Juventus non ha una società – ha spiegato – Allegri non la rappresenta ed è rimasto solo per via del suo contratto, altrimenti avrebbero dato il benservito anche a lui. Attualmente, i bianconeri sono una armata Brancaleone. E lo dimostra il fatto che tra i giocatori impegnati ai Mondiali, quelli della Roma, dell’Inter e di altre squadre sono tornati prima, i loro no. Mbappe dieci giorni dopo la finale era in campo con il Psg, Paredes e Di Maria che sono stati quasi comparse tornano il 2 gennaio. Avrebbero almeno potuto tornare insieme a Dybala“.