Il Milan si prepara alla sfida con il Tottenham in Champions League e spera di avere a disposizione Ibrahimovic: ma lo svedese non convince
Dopo oltre un mese, il Milan torna alla vittoria, contro il Torino, provando ad arrestare il momento fortemente negativo. Rossoneri che in un gennaio horror sono usciti dalla lotta scudetto, dalla Coppa Italia e hanno perso in Supercoppa, e adesso per salvare la stagione possono solo cercare di entrare tra le prime quattro in campionato e fare un buon percorso in Europa.
L’appuntamento fondamentale, è quello con il Tottenham in Champions League. San Valentino di passione per i cuori rossoneri, con l’andata del match degli ottavi contro gli ‘Spurs’ a San Siro previsto per martedì. Il successo di misura con il Torino non ha di certo cancellato tutti i problemi visti ultimamente, ma la squadra ha provato a essere quanto meno più coesa in campo ed è tornata a lottare. Basterà contro la squadra di Antonio Conte? Pioli, tra le armi a disposizione, spera di avere a disposizione il carisma, l’esperienza e la classe di Zlatan Ibrahimovic, che dopo nove mesi di stop potrebbe disputare almeno uno scampolo di partita in caso di bisogno. Un ritorno attesissimo, quello dello svedese, da parte dell’ambiente, ma che tra gli addetti ai lavori non riscuote esattamente lo stesso entusiasmo.
Si è espresso infatti in maniera fortemente critica sul momento del Milan e sul rientro di Ibra Lodovico Spinosi, agente e procuratore intervenuto ai microfoni di Tv Play. Per lui, sono vari i fattori che stanno incidendo in questa fase in modo negativo per i rossoneri: “Nel momento clou della stagione, ci sono stati infortuni di giocatori importanti. E poi un fattore chiave è stata la perdita di Kessie, che era un elemento fondamentale per equilibrare il centrocampo. Quando le cose hanno iniziato a non andare bene, ne ha risentito anche lo spogliatoio. E tanti giocatori che lo scorso anno facevano tutto al 100 per cento, adesso non stanno performando come sanno rfare”. Su Ibrahimovic, il parere di Spinosi è caustico: “Mi spaventa pensare che debba essere Ibrahimovic l’elemento determinante per il Milan. Ha 41 anni e 7 mesi, può portare qualcosa dal punto di vista della personalità e della cattiveria nello spogliatoio. Ma sul campo, visto da quanto tempo non gioca, non lo so”.
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