Retroscena Cerci-Roma: “Preso in giro”

“Mi sono sentito preso in giro”: Alessio Cerci in una intervista su TvPlay racconta quanto accaduto con la Roma e svela un retroscena sull’uomo di mercato.

Grande talento, alcune stagioni di grandissimo livello e poi un passaggio all‘Atletico Madrid che non ha rispettato le attese di quella importante trattativa.

Alessio Cerci (LaPresse)
Alessio Cerci (LaPresse)

A Torino Alessio Cerci incantò tutti. Dopo una prima stagione da 8 reti in 35 presenze, l’anno successivo fu esaltante. I gol furono 13 in 37 presenze, meglio di qualsiasi esterno offensivo in Italia. Si scatenò quindi l’asta, con almeno tre grandi club di Serie A interessanti. C’era l’Inter, poi anche il Milan, che qualche anno dopo riuscì a prenderlo, e soprattutto la Roma. I giallorossi per molti giorni furono ad un passo dal chiudere l’affare, come ha confermato il calciatore in un’intervista su TvPlay.

Quel trasferimento però non si è mai concretizzato nonostante la preferenza netta da parte di Cerci, nato a Velletri, pronto a riabbracciare i giallorossi, ma poi “preso in giro”, come lui stesso ha raccontato, da un uomo di mercato che fece perdere le sue tracce. Quella trattativa bruscamente interrotta, in cui gli fu preferito un calciatore che non fece bene alla Roma, lasciò il segno e la ferita sembra ancora aperta.

Cerci: “Ci vuole rispetto”

Alessio Cerci (LaPresse)
Alessio Cerci (LaPresse)

Un blitz inatteso, due trattative importanti chiuse in poche ore e un passaggio all’Atletico Madrid che il giocatore forse non voleva in pieno. Quella stagione con il Colchoneros si chiuse con 6 presenze senza reti nella Liga, ma Cerci era forse ancora scottato da quanto accaduto l’ultimo giorno di mercato. “Non volevo lasciare l’Italia – ha ammesso su TvPlay -, e quell’affare si concretizzò all’ultimo giorno di mercato. Avevo offerte dalle milanesi e dalla Roma, e io volevo andare in giallorosso, tanto da aver rifiutato tutte le altre destinazioni”. 

La trattativa che sembrava praticamente chiusa però si fermò bruscamente. Cerci svela il retroscena. “Volevo ritornare alla Roma, Sabatini venne a casa mia, c’era il mio procuratore, voleva conoscere tutta la mia famiglia. Ci fu una bella chiacchierata, tutto sembrava andare per il verso giusto e io avevo bisogno di tornare alla Roma, ma poi non si fece più sentire”.

Cerci capì dai giornali che il capitolo era chiuso. “Sabatini sparì, poi appresi dai giornali che avevano preso Iturbe. All’ultimo giorno di mercato mi sono fatto convincere ed ho accettato l’Atletico Madrid, volevo anche restare al Torino, ma non è stato possibile”. La ferita però resta aperta. “Ci vuole rispetto, tu vieni a casa mia, conosci i miei genitori e non ti fai più sentire. Avrebbe dovuto almeno chiamarmi, mi sono sentito preso in giro”.