Emergono nuove rivelazioni sulla situazione della Juventus che sollevano molti dubbi: scenari incerti sul futuro del club
La stagione della Juventus prosegue su vari fronti aperti. Quello del campo, dove i bianconeri, nonostante la penalizzazione, tentano una clamorosa rimonta in classifica, e quello esterno, in cui il club tenta di ottenere giustizia dal suo punto di vista e parallelamente difendersi dalle tante accuse che lo coinvolgono.
Juventus, la battaglia giudiziale entra nel vivo: cosa succede adesso
La società, come noto, ha presentato ricorso al Collegio di garanzia del Coni contro il -15 decretato dalla Corte d’Appello federale e relativo al caso plusvalenze. Entro un mese ci sarà una decisione definitiva in merito. Ma a fine mese si aprirà anche il fronte relativo alla manovra stipendi, che se dal punto di vista penale può incidere molto sull’ex dirigenza, da quello sportivo potrebbe portare ulteriori sanzioni e penalizzazioni. La posizione della società appare piuttosto scomoda, anche alla luce delle dichiarazioni emerse dall’interrogatorio presso i pm della Procura di Torino dell’ex consigliera indipendente del Cda Daniela Marilungo, che chiama in causa aspetti poco chiari e preoccupanti dell’operato di Andrea Agnelli e non solo.
Juventus, la deposizione della Marilungo apre interrogativi: “Qualcosa non andava, tanti campanelli d’allarme”
Il tema è stato analizzato in un lungo intervento a TV Play da parte di Marco Guidi, giornalista della ‘Gazzetta dello Sport’. Il quale evidenzia diverse perplessità sull’argomento: “L’audizione della Marilungo alla procura di Torino è durata otto ore – ha spiegato – Sono stati ripercorsi gli ultimi mesi alla Juventus, con tanti spunti umani che non abbiamo riportato per rispetto alla persona ma che colpiscono. Per mesi è stata tormentata da dubbi e domande su aspetti su cui non riceveva risposte e anzi veniva incentivata ad approvare il bilancio in tempi rapidi per evitare conseguenze dal punto di vista sportivo.
L’impressione è che lei e altri membri fossero forzati a firmare cose quasi senza entrare nel merito delle questioni. Si è intuito che qualcosa non andava, dal racconto che emerge dalle carte si rimane perplessi. La Juventus continua a sostenere di avere operato nei termini di legge, se sarà vero o no sarà stabilito dall’udienza preliminare del 27 marzo ed eventualmente da un tribunale”. Si parla, nello specifico, del coinvolgimento di Andrea Agnelli, ex presidente: “La Marilungo spiega che Agnelli era quello che spingeva di più per l’approvazione del bilancio. E’ normale che un presidente lo faccia, magari era convinto che il tutto avvenisse secondo legalità e non mi spingo a dire che stesse facendo qualcosa sotto banco. I dubbi ci sono, la Marilungo parla di un altro componente del Cda, stimatissimo professionista, che nonostante i dubbi rimaneva in silenzio e la cosa faceva sorgere campanelli d’allarme. Oltre al fatto che i vari pareri da parte di revisori esterni e consulenti erano tutti differenti. La Marilungo aveva il sospetto che a tutti fosse dato del materiale differente e per questo non c’era una situazione univoca”.