È accaduto in serie C. Un ex giocatore della massima serie ha colpito un tifoso della squadra rivale che finisce in ospedale
La follia, o se vogliamo l’incapacità di mantenere i saldi in situazioni tese, sono elementi che alcune volte contraddistinguono tanto a Serie A quanto le categorie minori. Il fattaccio riguarda un atleta che proprio oggi festeggia 36 anni, in scadenza di contratto col Novara il prossimo 30 giugno. Nato in Francia a Bagnols-sur-Cèze, con passaporto turisino, il “protagonista” di questa bravata si è formato nelle file del Saint Etienne. A portarlo in Italia in serie A, nell’ultimo giorno del mercato estivo 2010, fu il Cesena.
Lo scontro tra il giocatore ed un sostenitore rivale ha avuto luogo domenica scorsa, al termine di Piacenza-Novara, girone A della serie C. Gara tesa perché i padroni di casa sono ultimi e cercavano disperatamente punti, il match è terminato 1-1. Dopo il fischio finale all’esterno dello stadio Leonardo Garilli si è passato dalle parole ai fatti. Realtà piccola, sostenitori vicini ai giocatori, prima gli insulti verbali, quindi la reazione che non ti aspetti: il calciatore del Novara con un pugno stende sull’improvvisato ring il tifoso dei padroni di casa.
L’impatto sul volto del malcapitato è stato di quelli importanti. Constatate le condizioni, l’uomo è stato portato in ospedale dove gli sono stati applicati una decina di punti all’arcata sopraccigliare. A stendere il “nemico” è stato Yohan Benalouane.
Benalouane dà un pugno ad un tifoso che finisce in ospedale: l’ex Atalanta e Fiorentina in questura
In Serie A ha vestito maglie importanti. Arrivato in Italia nel 2010 grazie al Cesena, è rimasto nel Belpaese fino al febbraio 2016, terminando poi la stagione in prestito al Leicester dalla Fiorentina. Oltre a quella viola, il difensore in Serie A ha indossato el maglie di Parma e Atalanta. Prima di tornare a giocare col Novara nell’estate scorsa, il tunisino ha difeso i colori del Nottingham Forest in Inghilterra e dell’Aris Salonicco, in Grecia. Addirittura nel mercato invernale del 2018 si ipotizzò un suo trasferimento all’Inter.
Secondo quanto riporta sport.virgilio.it, il diverbio tra Yohan Benalouane e un tifoso del Piacenza sarebbe accaduto al termine della gara. Il francese si sarebbe avvicinato alla macchina del compagno di squadra, Francesco Galuppini, per riprendere alcuni effetti personali. In quel momento sarebbe stato raggiunto da un nucleo di tifosi del Piacenza. Qualche parola di troppo, quindi ci sarebbe stata un tentativo di aggressione al quale Benalouane avrebbe reagito colpendo uno dei tifosi che l’avevano accerchiato. Il giocatore, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe agito così per proteggere la macchina del presidente del Novara, Massimo Ferranti.
Una volta constatato l’accaduto, le forze dell’ordine hanno portato Benalouane in questura per gli accertamenti del caso; il francese sarebbe rimasto a disposizione fino a sera. Intanto, sul luogo dello scontro, il pullman dei giocatori del Novara è stato bloccato fino alle 21 dai tifosi piacentini. Della serie “al peggio non c’è mai fine”.
Il Novara ieri ha emesso un comunicato su quanto accaduto domenica all’esterno del Garilli. “Ogni forma di violenza, in campo e fuori, è sempre inaccettabile e da condannare a priori, ma quanto accaduto allo stadio Garilli nel post gara di Piacenza-Novara non può trovare giustificazione alcuna. Al termine del match il presidente Massimo Ferranti è stato accerchiato e aggredito verbalmente da un gruppo di tifosi locali all’uscita dallo stadio. Gli stessi tifosi, non contenti, hanno poi aggredito anche due calciatori del Novara FC, recando offese personali ad uno di essi con epiteti di natura razzista e spintonandolo più volte, il tutto senza alcun controllo da parte degli organi preposti che dovrebbero tutelare la sicurezza delle parti coinvolte nell’evento”, si legge nella nota del club piemontese. “Il calciatore, spaventato, ha reagito per tutelare la propria incolumità. Il Club azzurro non giustifica la reazione del calciatore, la violenza è sempre una risposta sbagliata, figlia però di una gestione del piano sicurezza inadeguata per un evento pubblico, che ha permesso che frange estremiste di tifosi locali entrassero a contatto diretto con i calciatori e i dirigenti della squadra ospite. È inaccettabile che venga messa a repentaglio la sicurezza di tesserati e dirigenti e ci auguriamo che episodi del genere non si verifichino mai più”, ha concluso ancora il comunicato del Novara.