La serie A versa in condizioni economiche preoccupanti. Lo diche chiaramente il presidente del Milan: “Abbiamo bisogno di nuovi attori”
Il campionato italiano, da sempre poco abile a produrre ricavi, senza una svolta rischia di perdere posizioni. Come noto, a livello di diritti tv venduti all’estero, tra le prime cinque leghe europee peggio della Serie A c’è solo la Ligue 1.
Anche grandi club stanno vivendo una fase difficile, spesso alla ricerca di nuovi soci, piuttosto che portati a cedere la società. Il Milan è passato dal fondo Elliot a RedBird, l’Inter di Erick Thoir è stata ceduta a Steven Zhang. A Roma Dan Friedkin ha preso il posto del connazionale James Pallotta, così come Rocco Commisso ha acquistato la Fiorentina da Diego e Andrea Della Valle. Nei piani alti della Serie A, eccezioni virtuoso sono rappresentate dal Napoli di Aurelio De Laurentiis e in forma minore, dalla Lazio di Claudio Lotito. La Juventus, diversamente, con oltre 700 milioni di ricapitalizzazione negli ultimi cinque anni, versa in uno stato finanziario le cui conseguenze, in ultimo stadio, hanno portato alla stranota indagine Prisma della procura di Torino.
In Serie A la crisi è avvertita, ma sulla strada per uscirne non si trova mai la quadra. La Lega prosegue a riunirsi, la sensazione però è che i padroni del vapore, leggi i presidenti ei 20 club della massima serie, vogliano continuare a gestire tutto in prima persona. La prossima assemblea della Lega Serie A dovrebbe svolgersi il prossimo 31 marzo, non si attendono fumate bianche sull’ipotesi relativa all’ingresso di fondi nel CDA di Via Rosellini. Sul tavolo della governance della serie A erano giunte quattro proposte dai seguenti fondi: Searchlight, Apollo, Apollo/Relevent e Carlyle/Apax/Three Hill. Nessuna di queste pare abbia fatto centro, rimandate con perdite, non si sa per chi però.
Lega Serie A: i club pronti a bocciare i fondi
“Nell’ultima riunione Galliani, per ottimizzare i tempi viste le premesse, ha suggerito di concentrarsi sui 5 piani di finanziamento delle banche: JP Morgan, Goldman Sachs, Citi, Barclays e Jefferies. Le cifre di questi maxi-prestiti variano da uno a due miliardi di euro. Le finalità vanno dalla creazione della media-company al lancio del canale tv della Serie A”, scriveva il 17 marzo scorso Tuttosport. Insomma, meglio nuovi debiti che nuovi soci per la serie A.
C’è una voce chiaramente favorevole all’ingresso di fondi in serie A: Paolo Scaroni, presidente del Milan. “Sono sempre stato favorevole all’entrata di nuovi attori, non tanto per il tema dei soldi, quanto perché potrebbero dare un contributo per una governance saggia nella media company che è quella che dovrà gestire i diritti televisivi”, ha spiegato Scaroni, parlando a margine della presentazione della nuova cattedra De Agostini in Corporate Strategy, all’Università Bocconi.
L’ex amministratore delegato dell’Eni manifesta ancora dubbi sulla scelta della Serie A. “É un po’ presto per dire quale soluzione la Lega prenderà . Iniziamo un processo di valutazione a partire da questo venerdì 31 marzo. Abbiamo la prima riunione dedicata all’analisi dei fondi. Il problema ce l’abbiamo sui diritti tv, che sono la linfa vitale della Serie A”, ha spiegato Scaroni. “Non stiamo facendo bene fuori dall’Italia. In Italia invece, abbiamo fatto abbastanza bene, ma il futuro ci sembra più grigio del passato, quindi, dotarci di una governance efficiente nella media company, secondo me, è un ingrediente chiave per intraprendere un percorso virtuoso nei diritti televisivi”, ha concluso il presidente del Milan.