Il Ministro dello Sport Andrea Abodi ha preso la parola facendo il punto della situazione su diversi argomenti. Dalla candidatura italiana per Euro 2032 alla Nazionale passando per i giovani
In questi giorni la Nazionale italiana ha catalizzato l’attenzione dei tifosi, con le sfide di qualificazione ad Euro 2024 che hanno portato in dote una sconfitta ed una vittoria, il tutto del segno del nuovo arrivo Mateo Retegui.
L’Europeo è quindi un obiettivo sensibile e da raggiungere per i campioni in carica, che dopo il fallimento Mondiale non possono concedersi ulteriori passi falsi. In ottica tricolore si lavora anche sulla suggestione di una candidatura dell’Italia per Euro 2032, una situazione della quale ha parlato ampiamente anche il Ministro dello Sport, Andrea Abodi, ai microfoni di ‘Gr Parlamento’: “Stiamo parlando di valorizzazione del patrimonio pubblico. Non ritengo che quanto necessario debba essere messo dal governo, serve un modello di partecipazione di carattere finanziario, ho lanciato l’idea del fondo immobiliare stadi, dove anche le amministrazioni comunali possono e debbono fare la loro parte. Nei prossimi giorni sarà ufficializzato un comitato interistituzionale con alcuni ministeri chiave e questa sarà testimonianza vera del Governo di sostenere questo processo di sviluppo al di là delle decisioni dell’Uefa”.
Abodi fa il punto e sottolinea: “Servono 1,5 miliardi di euro”
La candidatura italiana per l’Europeo del 2032 è quindi argomento caldo, ed Abodi ha parlato anche di cifre per gli stadi: “Torino è uno stadio all’avanguardia, Roma e Milano dovranno essere migliorati, su Milano ci idee diverse. Per gli stadi che restano siamo intorno a 1,5 miliardi, ma il punto è il ruolo nella città, non credo sia un costo ma un investimento remunerativo, ma dovranno essere stadi sicuri, accessibili, nel rispetto dell’ambiente e intelligenti dal punto di vista della tecnologia”.
Una cifra pazzesca quella di cui ha parlato Abodi, che come da lui sottolineato andrebbe a rappresentare un vero e proprio investimento remunerativo. Lo stesso ministro ha quindi speso due parole anche sulla Nazionale e su Mancini, partendo dalla sua insoddisfazione: “Anch’io la penso come lui, viva la sincerità. Le cose dobbiamo dircele. In Italia ci sono troppi commissari tecnici ma ce n’è uno di grande qualità, che sa essere abbastanza inclemente e molto duro nei confronti di sé stesso e sa quello che va fatto”. Ed infine sugli oriundi: “Devono essere elemento di riflessione quello che riguarda la scuola italiana, i giovani, l’opportunità degli oriundi che sono comunque un valore di carattere sportivo e non solo, che va colto sempre con favore. Io credo ancora moltissimo nella possibilità di estrarre il talento e di valorizzare quello che c’è.