Tra i tanti specialisti delle punizioni, ce n’è uno che in carriera ne ha messe a segno più di ogni altro campione: non si tratta di Maradona o Ronaldinho, ma di un giocatore insospettabile
Ti sei mai chiesto chi ha segnato più punizioni in carriera? Specialità che oggi sta venendo meno, in un calcio fatto da giocatori sempre più alti, barriere apparentemente imperforabili e fantasisti dai piedi meno sensibili, fin dall’alba dei tempi la punizione è stato uno dei gesti tecnici più amati dagli appassionati. Non a caso, tutti noi portiamo ancora nel cuore una punizione indimenticabile, che sia quella di Diego Armando Maradona contro la Juventus dall’interno dell’area di rigore, o quella di Roberto Carlos contro la Francia. Ma chi è stato lo specialista degli specialisti, il giocatore che ha messo a segno più gol direttamente da punizione? Incredibile ma vero, non si tratta né del grande Diego, né di Ronaldinho e nemmeno di altri campioni che hanno giocato anche in Serie A. La corona spetta a un insospettabile.
Partiamo da un dato inequivocabile: la punizione è un’arte che appartiene soprattutto ai sudamericani. Nella top 8 della specialità mancano infatti calciatori non solo italiani, nonostante anche noi abbiamo vantato specialisti del calibro di Pirlo o Baggio, ma addirittura giocatori europei. L’unico rappresentante del Vecchio Continente che è riuscito a farsi spazio in questa speciale classifica è infatti David Beckham.
L’ex centrocampista del Milan, prima di diventare un divo acclamato in tutto il mondo e in ogni settore dello spettacolo, ha deliziato tutti i suoi fan con ben 65 punizioni messe a segno. Un numero spaventoso che lo pone al quinto posto all-time in questa specialità, davanti a mostri sacri come Zico e Diego Armando Maradona, fermi a 62, e anche all’unico ancora in attività, Leo Messi, a quota 61, lontanissimo da un primato che, con tutta probabilità, rimarrà ancora a lungo irraggiungibile.
Il re delle punizioni è lui: incredibile ma vero
Davanti a Beckham troviamo, dunque, nella storia, quattro giocatori dalle storie molto differenti. I più vicini, a quota 66, sono infatti un quasi illustre sconosciuto e uno dei campioni più amati di tutti i tempi: Victor Legrottaglie e Ronaldinho. Evidente che tra i due l’argentino abbia avuto un percorso decisamente meno clamoroso, essendo rimasto per tutta la carriera nel campionato di casa, al contrario di Dinho, che ha invece accettato di mettersi alla prova anche con tornei più impegnativi. A sopravanzarli, al secondo posto in assoluto, è però il re del calcio, l’unico e inimitabile Pelè. Tra le mille qualità di uno dei calciatori più forti della storia, c’era anche la capacità di andare a segno su punizione. In carriera ne ha messe in rete ben 70, ovvero sette in meno rispetto al recordman assoluto.
Ai nipotini, un giorno, Juninho Pernambucano potrà raccontare di essere riuscito a mettersi alle spalle Pelè e Maradona. Sembra incredibile, ma per quanto riguarda le punizioni il centrocampista brasiliano rimane oggi, e rimarrà probabilmente per sempre, il numero uno in assoluto.
Mediano che ha fatto le fortune dell’Olympique Lione, negli anni del dominio in Ligue 1, prima che il PSG diventasse qatariota, Juninho ha rivoluzionato il modo di calciare le punizioni, andando a segno 77 volte e diventando un assoluto modello anche per altri specialisti come appunto il nostro Pirlo, pur rimanendo per il resto un calciatore tutto sommato di discreto livello, e nulla più. Un record bizzarro ma forse, anche per questo, estremamente affascinante.