Tomas Rincon e Paulo Dybala hanno condiviso qualche mese alla Juventus: il centrocampista ha raccontato un aneddoto che lo ha colpito molto
Ora la Roma se lo gode, nella speranza di poter conquistare altri trofei dopo la Conference League. Paulo Dybala è la stella indiscussa della squadra targata mister José Mourinho e quest’anno, per fortuna, sta avendo un rendimento più costante. I tifosi giallorossi in estate lo hanno accolto letteralmente come un re e non mancano mai di dimostrargli il proprio amore.
La ‘Joya’, dal canto suo, è rimasto colpito dall’ondata di entusiasmo della piazza romana e non ha impiegato molto ad affezionarsi al suo nuovo pubblico. Ma nel cuore dell’attaccante argentino ci sarà sempre posto per la Juventus, che gli ha permesso di consacrarsi in Serie A e in Europa. Col club bianconero Dybala ha vissuto momenti indimenticabili. Una storia molto bella duranta ben sette anni, che il calciatore non avrebbe voluto interrompere in un primo momento. La ‘Vecchia Signora’, però, ha scelto di puntare su Dusan Vlahovic, anche per via dei frequenti infortuni muscolari che non hanno permesso al classe ’93 di esprimere il suo enorme talento in campo con continuità. Da qui, soprattutto, la decisione da parte della società di non rinnovare il contratto in scadenza e, dunque, accettare una separazione a parametro zero.
L’avventura dell’ex Palermo in quel di Torino è stata caratterizzata dalla conquista di ben cinque scudetti, quattro Coppe Italia e tre Supercoppe italiane. Un palmares davvero niente male, anche se l’approdo di Cristiano Ronaldo alla Continassa per forza di cose lo ha un po’ oscurato. Le lacrime versate dalla ‘Joya’ lo scorso maggio all’Allianz Stadium testimoniano pienamente il legame indissolubile tra l’argentino e i sostenitori bianconeri, nonostante qualche incomprensione con la vecchia società. D’altronde, sette anni sono tanti, così come sono davvero numerosi i compagni con cui Dybala ha giocato durante l’esperienza torinese. Nella lunga lista troviamo anche Tomas Rincon (rimasto alla Juve soltanto sei mesi nel 2017, prima di andare al Torino), il quale ha raccontato, in una recente intervista, un episodio particolare che gli ha lasciato il segno e riguarda proprio l’attaccante di Laguna Larga.
Una volta firmato il contratto col club bianconero, Rincon decise di festeggiare il salto di qualità comprandosi una Ferrari: “Per tutta la vita mi sono piaciute le Ferrari. Mi sono detto che se un giorno avessi firmato con uno dei club più importanti al mondo, mi sarei concesso il piacere di acquistarne una. Questo sarebbe dovuto essere il premio. Più che come una cosa materiale, la vedevo come un sogno. Ogni volta che la guardavo mi dicevo: ‘Ce l’ho fatta’“.
Un giorno, al centro degli allenamenti juventino (ancora a Vinovo all’epoca), Dybala cominciò ad osservare con ammirazione la macchina lussuosa del venezuelano: “Gli ho dato la chiave, lui l’ha accesa e ha sgasato. Io continuavo a guardarlo, perché Dybala alla Juventus era già la stella numero uno. Gli ho detto: ‘Che aspetti? Quando la compri?’“. La risposta dell’argentino, poi, ha letteralmente spiazzato l’ex Genoa: “Verrà il mio momento. Come faccio a presentarmi con una Ferrari qua dove gioca gente come Buffon e Dani Alves. Calciatori che hanno vinto i Mondiali e la Champions League, mentre io sono soltanto un ragazzino. Non posso permettermi ora di presentarmi con una Ferrari“. Il centrocampista stentava a crederci: “Ho pensato wow, questo ragazzo è speciale. Ha un cuore incredibile“. Paulo Dybala aveva 23 anni ed era già un esempio per tutti.
In vista di una partita importante come quella di questo weekend, l’allenatore dovrà fare a…
Mercato Inter, arriva la svolta del tutto inattesa per i nerazzurri per quanto riguarda il…
La Juventus è molto attiva sul calciomercato e potrebbe decidere di anticipare un colpo e…
Sbagliando si impara si dice, ma forse non è questo il caso. Perché il Bayern…
Quando il passato ritorna, spesso spaventa. Ed è questo il caso che porta alla prossima…
Momenti di alta tensione in casa Milan a poche ore dal derby della Madonnina. Dopo…