La Premier League stringe le maglie per potenziali nuovi proprietari di club. La novità potrebbe incidere sulla prossima sessione di trattative
Come noto, grazie sia alla capacità di generare ricavi con i diritti tv, sia in virtù degli stadi di proprietà, la Premier da sempre domina la fase di mercato, potendo contare di fatto su una liquidità senza eguali.
Secondo gli ultimi dati disponibili, la Premier dai diritti tv incassa circa 3 miliardi di euro, oltre il triplo della serie A, ferma a quota 939 milioni. Inoltre, giova ricordarlo, l’accordo in vigore per il campionato italiano scade nel 2024. In prospettiva di un calo delle offerte nel prossimo bando, relativo al triennio 2024-2027, la Lega di serie A aveva cercato di inserire nel ‘Decreto Milleproroghe’ un emendamento per una proroga unilaterale di altri due anni del contratto con Sky e Dazn, sempre alle stesse cifre. Passato alla Camera, la proposta a inizio 2023 è stata sonoramente bocciata al Senato.
Come riporta calcioefinanza.it, la Premier ha così deciso di porre un freno all’ingresso sregolato di nuovi soci nel campionato inglese. Il tema è quello dei diritti umani, ovvero la Premier vorrebbe monitorare maggiormente lo status etico di chi decidesse di investire nel calcio inglese. Detto delle tante polemiche per i Mondiali disputatisi in Qatar – leggi trattamento riservato alla donne e alle coppie omosessuali in primis, nonché alle pessime condizioni di alcune classi di lavoratori – in Italia non sono mai smesse le discussioni per la scelta di disputare la Supercoppa Italiana a Ryad, capitale dell’Arabia Saudita, certo non al top per il rispetto per i diritti umani.
L’assemblea della Premier League ha approvato all’unanimità una serie di modifiche del cosiddetto ‘Owners’ and Directors Test (OADT)’. Stiamo parlando delle verifiche che periodicamente vengono effettuate sui comportamenti dei proprietari e dei dirigenti della massima serie inglese.
La Premier League ha quindi emesso un comunicato nel quale specifica le novità inerenti i diritti e doveri dei soci e dei tesserati di ogni club. “A seguito di una revisione completa dell’OADT e della consultazione con i club e una serie di parti interessate, i club hanno concordato i seguenti emendamenti alle regole e riforme del processo di valutazione dell’OADT, che entreranno in vigore con effetto immediato”, si legge nella nota. Le modifiche riguardano diversi ambiti, non solo tecnici. In primis, si legge, “le decisioni prese dal consiglio della Premier League nell’ambito dell’OADT saranno soggette a revisione da parte di un nuovo comitato di supervisione indipendente”. Cambia anche la percentuale della soglia di controllo, che passa dal 30% al 25%. I nuovi monitoraggi dell’OADT riguarderanno sia gli amministratori delegati di club, sia altre figure aventi poteri di forma in ambiti specifici della società.
La scelta della Premier in merito ai controlli sulla trasparenza dei nuovi proprietari, porta anche a sanzioni pesanti, come l’esclusione dalla Premier stessa. Nella nota di cui sopra, si elencano le cause di potenziale cartellino rosso per chi non rispettasse determinate norme. Come riporta ancora calcioefinanza.com, potrebbero essere dimessi dalla Premier soggetti e società colpite da sanzioni governative, così come individui e aziende operanti in paesi che violino costantemente i diritti umani, così come stabilito dal Global Human Rights Sanctions Regulations 2020. Inoltre, tutti coloro che vengano giudicati responsabili di reati quali violenza, corruzione, frode, evasione fiscale e reati di odio. Infine, la Premier stessa effettuerà un controllo maggiore sui nuovi proprietari. La due-diligence dei nuovi arrivati in Premier sarà più approfondita e i controlli saranno ripetuti più volte l’anno.
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