Interessanti, gli spunti offerti dal laterale dell’Inter, Robin Gosens: il tedesco parla di sé ed anche della sua squadra
Ha anche la cittadinanza olandese ma lui è nato ad Emmerich am Rhein e gioca con la maglia della nazionale tedesca, con cui ha collezionato già 2 reti in 14 presenze. Robin Everardus Gosens è stato davvero uno degli oggetti del desiderio di tutta la Serie A, dopo aver giocato per quattro anni ad altissimi livelli con l’Atalanta. Poi però, l’Inter ci è arrivata prima di tutti nel gennaio del 2022 e con il nuovo nerazzurro non ha avuto per adesso, molta fortuna.
Tra acciacchi e panchine, al momento Gosens vanta un totale di 33 presenze tra campionato e coppe, nella stagione in corso. Molte però, fatte entrando dalla panchina, appunto. Ad intervistarlo in questi giorni, La Repubblica, con l’esterno che ha spiegato la sua situazione ed anche parlato del futuro dell’Inter. Di lui, ha addirittura parlato Angela Merkel, citandolo per l’impegno e la dedizione. Gosens, ammette che subito il video divenne virale e di averlo visto perché tanti amici glielo passarono in pochissimo tempo.
Ansia per Gosens, tifosi molto preoccupati
Effettivamente, l’esterno non sta mai fermo e quando non si allena con il calcio, pratica triathlon. La spiegazione? Lo stesso difensore di fascia usa poche parole: “Quando la testa non funziona, le gambe non vanno da nessuna parte”. Poi, gli viene chiesto della preferenza per la semifinale di Champions League, qualora i suoi battessero il Benfica e Gosens ammette di volere il derby. Dice di averne già vissuti e di voler rivivere quella tensione e sentire quel tifo. I nerazzurri, hanno persino battuto il Barcellona quest’anno, perdendo però con squadre meno forti. Così, la pensa il tedesco: “Ci sono più fattori. Piccole cose che insieme fanno la differenza: attenzione, movimenti, approccio”.
Fattori che riguardano la psicologia, argomento che a Gosens piace molto trattare. Anzi, il classe ’94 spiega che anche all’Inter c’è una psicologa che lui ritiene molto preziosa e consiglia infatti, ai più giovani. Pochi sapranno infatti, che l’ex calciatore della Eredivisie, come lui stesso dice, ha scritto un libro motivazionale e ne sta scrivendo ora, uno per bambini. Sul futuro invece è sicuro, lui pensa soltanto all’Inter e vuol dimostrare chi è. Parla di infortuni e sa di esser stato in ritardo, ma conferma che ora sta bene.
Cosa vuole ora il difensore, diventare importante per la Germania o per il suo club? “Diventare titolare all’Inter. La nazionale è una conseguenza”, spiega. Ed a proposito della maglia della nazionale tedesca, lui avrebbe potuto giocare anche con l’Olanda, ma ammette: “Sì, lì è nato mio padre, ci ho vissuto. Ma ho deciso di aspettare la chiamata della Germania. Mi sento tedesco. Sono tedesco”.