Premier League, beccato in tv mentre lo assume: i rischi dello “snug”

Un vero e proprio allarme dipendenza non è ancora scattato. In Premier League però sono tutti preoccupati per una prassi che potrebbe danneggiare la salute dei giocatori.

Il primo fatto di questo genere ebbe luogo in nazionale, protagonista un top della Premier. La circostanza all’epoca fece un clamore limitato.

Il logo della Premier , mercato diritti
Il logo della Premier (Ansa, fuorigioco.calciomercato.it)

Con il passare degli anni però, l’uso “leggero” di questa sostanza ha preso piede, grazie anche alla mancanza di interventi normativi che ne vietassero in modo assoluto l’assunzione. Ora la Premier potrebbe mettere un freno a questa pessima abitudine.

Premier League, prende piede lo snus

Si chiama snus, snug o snuff, ovvero il consumo di tabacco macinato ed essiccato, proveniente dalla Svezia. Come riporta Il Giornale, la sostanza viene umidificata a vapore per poi essere “smerciata” in piccole confezioni che hanno la forma di caramelle. In Svezia, differentemente da quasi tutto il resto d’Europa, il suo utilizzo è illegale. Il “tocco” di tabacco così raffinato, viene poggiato sul labbro o le gengive, mentre viene a contatto con la parte attinta, lo snus rilascia nicotina che entra in circolo nel nostro sangue.

Traore Snus Premier
A sinistra, Bertrand Traore dell’Aston VIlla (Lapresse, fuorigioco.calciomercato.it)

L’ultima volta che un calciatore della Premier è stato pizzicato con lo snug è stata il 18 febbraio scorso, durante il match tra Aston Villa e Arsenal. Bertrand Traorè, centrocampista dei Villans, è stato inquadrato, alle spalle del proprio allenatore Unai Emery, intanto a consumare la pallina di tabacco. Il primo caso “importante” venne registrato nel 2016, dal ritiro della nazionale. Nel mirino addirittura James Wardy, stella del Leicester che in una mano portava lo snug, nell’altra una bottiglia di Red Bull. Ora la Premier vuole vederci chiaro, considerato che la somministrazione di questo tabacco va forte anche nei settori giovanili.

Oltre a Traore e Wardy, anche il terzo portiere del Newcastle, Mark Gillespie, mentre era in tribuna nel match col Liverpool, venne inquadrato mentre infilava la “caramella” in bocca. I giornali inglesi se ne sono lungamente occupati, in particolari le inchieste firmate da The Athletic e Daily Mail hanno ribadito la sua diffusione in tutte le categorie. Ma quali sono gli effetti dello Snus?

Snus: effetti e doping

Ma quali sono gli effetti dello snus? Questo tabacco svedese rilascia dopamina, determinando un effetto eccitante, ma di breve durata. Al momento non parliamo di un fattore dopante, ma solo di un principio stimolante che alla lunga potrebbe produrre dipendenza. Come danno ultimo, purtroppo, in alcuni casi, può portare allo sviluppo di neoplasie.

Traore, Snus Premier
Traore, Aston Villa, mentre mastica tabacco in panchina (Screenshot Twitter, fuorigioco.calciomercato.it)

Tornando allo snus, già nel 2011 l’Agenzia mondiale antidoping (Wada), esaminando 2.185 campioni di urina di atleti di 45 sport differenti, osservò nel 15% del flaconi la presenza di nicotina, tracce legate proprio allo snus. Al momento, ripetiamo, non esistono prove che l’assunzione di tali sostanze comporti miglioramenti nelle prestazioni.

Secondo uno studio del Dipartimento di Cardiologia dell’Università di Digione, pubblicato dalla rivista specializzata Archives of Cardiovascular Disease, “lo snug assunto durante lo sforzo può provocare vasocostrizione coronarica” ma soprattutto “soddisfa tutti i criteri per l’inclusione nell’elenco delle sostanze proibite dell’Agenzia mondiale antidoping come prodotto dopante. L’uso di tabacco senza fumo nelle attività sportive deve essere scoraggiato”.