Il noto opinionista, che non ha mai nascosto la sua fede laziale, svela un retroscena che aumenta i meriti del lavoro di Sarri
La sorprendente eliminazione in Conference League è ormai un ricordo lontano. Così come le diffcoltà riscontrate in talune partite di campionato, quando la squadra faticava ad avere quella continuità richiesta dal suo tecnico. La Lazio di Sarri è ormai una realtà consolidata: col secondo posto in classifica confermato dalla bella vittoria di Monza, grazie al poker rimediato dal Napoli contro il Milan, i biancocelesti da domenica sera possono anche fregiarsi del titolo di miglior difesa del campionato. Una bella soddisfazione per un tecnico che fa del gioco offensivo il suo punto di forza.
Il lavoro dell’allenatore toscano nella difficile piazza capitolina è in qualche modo aumentato anche dal fatto di on avere dei ricambi all’altezza dei titolari. In special modo sul fronte offensivo. Su questo aspetto si è concentrato nelle sue dichiarazioni rilasciate a Sky Sport Paolo Di Canio, ex idolo del popolo laziale e ormai da anni ospite fisso di Sky Calcio Club. Spesso critico nei confronti di allenatori incapaci di sfruttare al meglio il materiale a propria disposizione, l’ex calciatore ha invece speso solo parole d’elogio per il tecnico biancoceleste.
“Sarri ha migliorato tutti. Giocatori che si erano adagiati e abituati a essere gli idoli si sono rimessi in discussione. Luis Alberto che corre e pressa, taglia e cuce, è imprescindibile per questa squadra. La Lazio gioca ed è la seconda miglior difesa d’Europa e la prima in Italia“, ha esordito Di Canio.
“Il tecnico ha ottenuto tutto questo senza un terzino sinistro mancino e senza una punta di riserva. Lo dico scherzosamente, ma il Bar Corallo nel mio quartiere al Quarticciolo ha tre punte: una titolare e due di riserva. La Lazio non ha una punta di riserva che sia di stazza alla Muriqi, o alla Caicedo, o un piccoletto alla Raspadori. Lui si è inventato Felipe Anderson falso nueve, un giocatore che prima di tornare alla Lazio era sparito. Al Porto aveva giocato tre partite in un anno e mezzo. Sarri fa funzionare il tutto con un crescendo rispetto all’anno scorso. Noi dobbiamo dire che Maurizio è l’allenatore italiano che allena e migliora i giocatori“, ha concluso.
Certamente una bella investitura da un personaggio che continua ad avere il suo peso nella tifoseria laziale. Ora, per chiudere il cerchio, la Lazio deve assolutamente mantenere la sua posizione tra le prime 4 della Serie A. Questo consentirebbe a Lotito di fare quegl investimenti – soprattutto sul fronte delle alternative di qualità – necessari per garantire al tecnico dei ricambi all’altezza.
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