La vicenda della riqualificazione dell’Artemio Franchi sta molto a cuore al primo cittadino di Firenze. La reazione alle parole di un centrocampista gigliato
La Fiorentina sta camminando spedita in Conference League. La vittoria per 4-1 in casa del Lech Poznan ha di fatto archiviato il passaggio alle semifinali, trasformando il ritorno in casa, il prossimo 20 aprile, in una pura formalità. Cammino comunque prestigioso per i viola che hanno cominciato già il 18 agosto, superando nei playoff il Twente.
Ora la squadra di Vincenzo Italiano ha risalito la china anche in Serie A. Dopo 29 turni i punti sono 41, nono posto, a tre punti dal Bologna che oggi ha pareggiato 1-1 col Milan. Stessa distanza dalla Juventus, attesa dalla sfida col Sassuolo.
La vicenda dello stadio della Fiorentina non è stata di semplice gestione per il sindaco Dario Nardella. Palazzo Vecchio inizialmente è stato nel mirino del presidente Rocco Commisso, desideroso di realizzare un impianto che entrasse nel patrimonio del club. L’imprenditore italo-americano si è alimentata per la burocrazia che condiziona ogni iniziativa dei privati.
Nardella dal lato suo ha sempre difeso la scelta di riqualificare l’Artemio Franchi. Per dare nuova luce all’opera di Pier Luigi Nervi, a vincere il bando è stato un progetto che prevede una leggera copertura che dovrebbe così “proteggere” l’anima voluta dal suo creatore. “Non vogliamo che il Franchi faccia a fine del Flaminio”, ha detto il primo cittadino fiorentino, riferendosi allo stato penoso nel quale versa il catino romano, anch’esso opera di Pier Luigi Nervi.
Nardella non ne fa passare una. Sarà perché per riqualificare il Franchi si è impegnato in prima persona, ottenendo i fondi del PNRR. Giacomo Bonaventura, al temine della gara in Polonia, aveva detto che sperava per Firenze di avere uno stadio bello come quello di Poznan.
L’erede di Matteo Renzi ha risposto secco. “Credo che il progetto per il nuovo stadio di Firenze sia molto bello, anche molto più bello di quello di Poznan, con tutto il rispetto”, ha detto a Italpress. Ha poi ricordato la storia che c’è dietro alla fatica di Pier Luigi Nervi, sottolineando come per realizzare il nuovo Franchi ci vorrà meno tempo di quello impiegato per l’impianto polacco.
Tornando al PNRR, proprio Bruxelles avrebbe manifestato dubbi sull’opportunità di destinare fondi del PNRR alla realizzazione di uno stadio. Critiche che al momento sarebbero state messe da parte, con il destino del nuovo Franchi che non dovrebbe cambiare, per la soddisfazione di Nardella.
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