La Salernitana continua a lottare per la salvezza, ma il suo presidente sembra più preoccupato per i conti di molti club della massima serie
Dopo 29 turni, i campani sono in 15-esima posizione, 29 punti, a sette lunghezze di vantaggio sull’Hellas Verona, terzultimo. La scelta di portare Paolo Sousa sulla panchina dell’Arechi sembra aver dato i suoi frutti.
L’allenatore portoghese da quando ha sostituito Davide Nicola in sette match ha registrato questo score: 1 vittoria, 1 sconfitta e cinque pareggi. L’ultimo punto è arrivato all’Arechi venerdì scorso contro l’Inter, grazie ad un cross sbagliato di Candreva che ha beffato Onana.
Il presidente della Salernitana, club acquistato da Lotito e Mezzaroma dopo che i campani sono saliti in serie A, intervistato dalla Gazzetta dello Sport ha offerto la sua ricetta per salvare i club. “Dal sistema calcio fuoriescono troppi soldi, a volte ingiustificatamente. Ho molto rispetto per gli agenti: diversi li stimo ma ora hanno troppa influenza”, ha spiegato Iervolino. Il fondatore dell’Università Telematica Pegaso usa parole pesanti, accusa i club e la Figc di non aver limitato lo spazio dei procuratori, parlando di “deriva”, come mostrato dall’ultimo report Figc.
Volendo usare un termine di economia, nel colloquio con la Rosea, il numero uno dei campani parla di una forte asimmetria tra proprietà e giocatori sotto contratto. Per Iervolino, di fatto, una volta siglato il vincolo, poi la società in qualche modo è quasi schiava della volontà del tesserato, a prescindere dal suo rendimento.
Iervolino è un fiume in piena. L’imprenditore già l’estate scorsa, con uno strappo decisamente inatteso, decise di rinunciare all’apporto di Walter Sabatini. Nonostante il miracolo salvezza, arrivato anche grazie all’apporto del suo ex direttore sportivo. Iervolino lamentò le troppe commissioni garantite dall’ex uomo mercato di Roma e Bologna.
Il presidente della Salernitana rivela come mai nessun agente, se il proprio assistito non offre quanto prospettato, si sia mai presentato per proporre una riduzione del compenso. ”I giocatori hanno tutele inimmaginabili per il resto del mondo del lavoro. C’è bisogno di un nuovo tipo di contratto: anche i proprietari, se non sono contenti, devono poterlo ridiscutere”, ha sentenziato l’erede di Lotito.
Iervolino ha ripetuto che dal calcio escono troppo soldi, che cosi facendo “si rischia il tracollo. Io penso al salary cap per agenti e allenatori e ai tetti per le rose”, ha concluso.
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