Indagine plusvalenza Napoli, i tifosi della Lazio chiedono lo scudetto

De Laurentiis indagato per il caso plusvalenze legato all’acquisto di Osimhen: ora i tifosi della Lazio vogliono lo scudetto 2023.

Momento turbolento in casa Napoli. Negli scorsi giorni è arrivata la notizia dell’iscrizione di De Laurentiis e di altri membri del CdA azzurro al registro degli indagati per falso in bilancio in relazione all’acquisto di Victor Osimhen. Nel mirino degli inquirenti le plusvalenze legate non tanto al centravanti nigeriano, quanto a tre giovani calciatori valutati dal club azzurro in maniera spropositata (dai 4 ai 7 milioni l’uno).

De Laurentiis indagato
De Laurentiis indagato per plusvalenze: la richiesta dei tifosi della Lazio (Ansa) – Fuorigioco.calciomercato.it

Una vicenda che molti media hanno paragonato a quella che ha coinvolto la Juventus lo scorso anno e che ha portato alla penalizzazione di 10 punti in classifica per “slealtà sportiva”. E proprio per questo motivo molti tifosi della Lazio sui social sono insorti nelle scorse ore, chiedendo a gran voce al proprio presidente di farsi valere nelle sedi opportune. Per ottenere cosa? Ovviamente lo scudetto dello scorso anno.

D’altronde il ragionamento è semplice ed è lo stesso che lo scorso anno ha portato molti tifosi del Napoli ha chiedere lo scudetto del 2018/2019. Avendo all’epoca la Juventus aggiustato i bilanci con manovre contabili “sleali”, avrebbe dovuto perdere il tricolore conquistato in quella stagione, la prima con Cristiano Ronaldo, a favore del club azzurro all’epoca guidato da Ancelotti.

Allo stesso modo, avendo gli azzurri dominato lo scorso campionato anche grazie ai gol di Victor Osimhen, ogni “slealtà sportiva” legata all’acquisto del nigeriano dovrebbe comportare, per i tifosi biancocelesti, una penalizzazione tale da assegnare lo scudetto alla squadra di Sarri, arrivata al secondo posto a -16 dagli azzurri.

Plusvalenze in casa Napoli: i tifosi della Lazio vogliono lo scudetto

Questa tesi, con argomentazioni più o meno ben costruite, si è fatta largo negli ultimi giorni sui social. Non è difficile imbattersi in post di questo tipo su X: “Lotito chiederà la revoca dello scudetto a DeLa e l’assegnazione alla Lazio“, “Date il tricolore a Sarri“, “Se fosse accertato l’illecito, lo scudetto deve essere della Lazio“.

E nonostante qualche voce fuori dal coro, come quella di chi ritiene che uno scudetto vinto in questo modo, senza alcun merito sportivo, non sarebbe degno della storia biancoceleste, la gran parte del popolo laziale si sente in diritto di chiedere il tricolore in questione.

Scudetto alla Lazio
I tifosi della Lazio spingono Lotito: vogliono lo scudetto del 2023 (Ansa) – Fuorigioco.calciomercato.it

Speranza o illusione? Spesso il confine è molto sottile. In questo caso le due sembrano però sovrapporsi totalmente. Perché di avere il tricolore dello scorso anno, considerando anche le precedenti sentenze relative ai casi legati a plusvalenze fittizie, la Lazio non ha alcuna possibilità.

Caso plusvalenze: perché il Napoli non corre alcun rischio di perdere lo scudetto

A creare questo un polverone attorno all’iscrizione di De Laurentiis al registro degli indagati, un atto dovuto, come sottolineato da tutti i comunicati stampa relativi alla questione, è stata infatti la ricostruzione decisamente confusionaria e goffa di buona parte dei media.

Perché il caso plusvalenze che ha coinvolto la Juventus è per tante ragioni differente a quello partenopeo, peraltro limitato a una sola operazione e già archiviato dalla giustizia sportiva negli scorsi anni. Qualora fossero stati rinvenuti nuovi elementi a favore dell’accusa, dunque, il club azzurro molto probabilmente rischierebbe di essere punito, ma al massimo se la caverebbe con un’ammenda corposa o poco più. Salvo ovviamente risvolti ad oggi imprevedibili.

Per questo motivo è molto difficile che Lotito possa tentare di dar battaglia a De Laurentiis per sottrargli uno scudetto a tavolino. Con buona pace del popolo social, spesso abituato a sognare a occhi aperti e a vedere lo scandalo anche dove lo scandalo non c’è.

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