Partita interrotta, i 22 giocatori protestano in campo: messaggio chiaro

Continua la protesta di tutti i calciatori del campionato per la scelta di giocare il match all’estero

Continua la protesta del calcio spagnolo, soprattutto la componente calciatori, verso la federazione e soprattutto la propria lega che ha deciso di far giocare la partita di campionato tra Villarreal e Barcellona il 20 dicembre all’estero, più precisamente a Miami. Un po’ la stessa polemica che è nata per Milan-Como a Perth, ma in Italia per ora non si è andati oltre le schermaglie verbali.

Arbitro (Ansafoto) – calciomercato.it

Siviglia-Maiorca così è stata la seconda partita di questa nona giornata della Liga in cui i giocatori di entrambe le squadre hanno smesso di giocare per 15 secondi, in segno di protesta per la mancanza di informazioni e considerazione nei confronti dei capitani e dei giocatori. Una scena che però è stata ‘censurata’ dalle tv, in quanto quei secondi non sono stati trasmessi.

Non solo Siviglia-Mallorca, anche in Oviedo-Espanyol protesta censurata dalle tv

Lo stesso era accaduto anche in Real Oviedo-Espanyol allo stadio Tartiere, giocata venerdì. L’immagine è rimasta in attesa che scadesse la ‘finestra’ di protesta dei calciatori aperta appena l’arbitro ha fischiato il calcio d’inizio. L’inquadratura in particolare in quei 15 secondi si è concentrata su un’inquadratura dall’alto in cui si vedeva un cartello della Liga con lo slogan “Impegno per la pace”, in riferimento al conflitto tra Israele e Palestina. Non appena il pallone è stato rimesso in movimento, la partita è stata trasmessa in televisione.

Sul tema si è espresso anche l’allenatore del Real Madrid Xabi Alonso: “Siamo contrari alla partita giocata a Miami perché ‘corrompe’ la competizione. Non c’è stata alcuna consultazione o unanimità, e le proteste sono positive perché è il sentimento di molti club. La nostra posizione è la stessa. Le decisioni che devono essere prese per evitare che ciò accada non sono di nostra responsabilità”.

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