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Spalletti alla Juventus, ma non era meglio Mancini? Sì, per tre motivi

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Alessio Lento

Mentre si decide il futuro della guida tecnica, con un solo candidato in pole position, si parla anche degli altri candidati

L’esonero di Igor Tudor non è arrivato come un fulmine a ciel sereno, da giorni si sapeva che l’allenatore sarebbe stato mandato via dalla Juventus, bisognava capire solo quando.

Mancini e Spalletti (IA) – Fuorigioco.calciomercato.it

È la decisione è arrivata all’indomani della terza sconfitta consecutiva, contro la Lazio dell’ex Sarri all’ottava giornata del campionato di Serie A e dopo alcune dichiarazioni del croato sulle eventuali dimissioni.

La situazione, anche con lo spogliatoio, era ormai diventata insostenibile e subito si è parlato di Luciano Spalletti come nome in pole position per sostituire Tudor.

L’ex commissario tecnico della Nazionale è in trattativa avanzata con la dirigenza per trovare l’accordo definitivo. Con buona pace di Raffaele Palladino, candidato numero 2, che era pronto a subentrare

Ma c’è anche un altro allenatore che avrebbe potuto far bene in bianconero: Roberto Mancini.

Mancini meglio di Spalletti alla Juventus per tre motivi

Mancini, nonostante parole discutibili e passato all‘Inter, ha svelato di essere tifoso della Juventus sin da bambino, cosa che non guasta mai in momenti del genere.

Mancini è un normalizzatore e avrebbe messo gli uomini al proprio posto, senza ergersi a protagonista, entrando in punta di piedi, ma con coraggio e determinazione, in un ambiente come quello del club piemontese.

Mancini ha una enorme voglia di rivalsa e di ritrovare una panchina europea importante, dopo le esperienze con le Nazionali. E avrebbe potuto mettere in campo anche questo, utile in uno spogliatoio intristito.

Ma Comolli e la dirigenza hanno deciso di prendere altre strade, adesso toccherà al campo dare il verdetto, l’unico che conta veramente.

Alessio Lento

Classe 1982, appassionato di calcio dalla nascita. Coniugando la passione per il giornalismo e lo sport più amato dagli italiani, sono riuscito a farla diventare una professione, che svolgo come giornalista pubblicista dal 2010 occupandomi, prevalentemente, di calciomercato, italiano ed estero.

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