L’arbitro aveva sospeso la partita, ma ha commesso un errore
Altro che vittoria a tavolino, la partita sospesa dall’arbitro va rigiocata. Così ha deciso il Giudice sportivo in merito alla partita di campionato.

Veniamo ai fatti: il 2 novembre scorso Chiesina Uzzanese-Cascio, match di Seconda categoria del campionato toscano, è stata sospesa al quarto d’ora della ripresa dal direttore di gara a causa del comportamento tenuto dai ‘tifosi’ di casa, tra lanci di bottigliette in campo e lattine nei confronti dello stesso direttore di gara:
“Ritenevo la mia incolumità a rischio – recita il suo referto – e quindi decidevo di sospendere definitivamente la gara”.
Tutti pensavano che il Cascio (in vantaggio 0-1) avrebbe ottenuto lo 0-3 a tavolino, invece la sentenza del Giudice sportivo ha dato torto all’arbitro, reo a suo giudizio di non aver “tentato di ristabilire l’ordine mettendo in atto ogni strumento per il governo della disciplina”.
Insomma, è stato un errore interrompere la partita.
Il Giudice sportivo: “Situazione di pericolo è stata sopravvalutata”
“(…) Ritiene infatti questo Giudice che la situazione di pericolo sia stata sopravvalutata – recita il dispositivo del Giudice sportivo – verosimilmente per fattori soggettivi e prudenziali, e che con molta probabilità l’ordine in campo si sarebbe potuto ripristinare con l’adozione della citata idonea procedura.
Ciò detto conseguentemente deve essere disposta la ripetizione della gara, ai sensi dell’art. 10 n.5 lett. c) del C.G.S. dando mandato alla Segreteria del Comitato Regionale per gli adempimenti organizzativi di rito. Infligge all’U.S. Chiesina Uzzanese l’ammenda di Euro 250,00 (Duecentocinquanta/00) con DIFFIDA, fermi restando i provvedimenti assunti a carico dei calciatori pubblicati in separata ma contestuale parte del comunicato ufficiale”.