Le parole dello svedese lasciano senza parole: il racconto del retroscena
Un passato importante tra Lazio e Milan, ma ora è all’Anderlecht, dove è iniziata la sua carriera europea. Lucas Biglia è tornato a parlare di retroscena e vicende del passato, in particolare uno legato a Zlatan Ibrahimovic.
L’ex centrocampista argentino a ‘Diretta.it’, si racconta. Oggi in Belgio come componente dello staff tecnico, torna in Italia appena possibile. La famiglia vive a Milano e lui sta studiando a Coverciano, con l’obiettivo di allenare. “In Italia un giorno, ma prima altrove. In campionati come Olanda e Belgio si segue di più un progetto”, spiega. E tra gli allenatori che sta studiando di più c’è Simone Inzaghi: “Uno dei tecnici che seguo di più e uno dei tecnici che più si è evoluto”. Lo stesso Inzaghi ha avuto anche Biglia alla Lazio: “Una trattativa estenuante. Sono rimasto 18 giorni chiuso in hotel a Roma, vicino al Foro Italico, perché l’affare non si sbloccava. E rischiavo anche una causa alla Fifa perché non mi presentai al ritiro in Belgio. La situazione si sbloccò con un’amichevole tra Anderlecht e Lazio in Belgio, dove io non giocai, mentre il resto dei soldi, circa 400mila euro, li abbiamo dovuti mettere io e il mio rappresentante”.
Un arrivo infernale, ma un addio forse peggiore. Dopo la Lazio, Biglia si trasferì al Milan: “Fui molto contestato dai tifosi perché volevo andar via. Nel 2015 mi era arrivata un’offerta dal Manchester United. Lotito mi disse che non mi avrebbe mai fatto partire e io accettai a patto che rinnovassimo il contratto. Per giunta alla Lazio stava per arrivare Marcelo Bielsa, con il quale poi non si fece nulla. Mi fu promesso un adeguamento di contratto che non arrivò mai”.
Da lì il trasferimento a Milano dopo le vane trattative con Lotito: “Mi convocava a Formello a mezzanotte. Si sedeva, mangiava e poi si addormentava. E quando gli parlavo dell’adeguamento economico diceva che non poteva per far ingelosire gli altri giocatori o perché doveva rispettare il Fair Play Finanziario”. Poi l’approdo al Milan: “Avevo già firmato un contratto. Poi ho avuto molti infortuni. Gabbia e Leao? Leao può essere un giocatore di un altro livello, ma è lui a doverci credere per primo. Gabbia fu ripreso da Ibra dopo un errore in allenamento. Lui rispose. E Ibrahimovic gli disse che voleva vedere questo lato di lui. Aveva una mentalità unica. Poco dopo il suo arrivo scoppiò la pandemia di Covid e si iniziò a dire nel club che i salari dovevano essere ridotti. La sua reazione fu netta: “Io ho giocato nel Milan di Berlusconi, e non intendo rinunciare neanche a un euro. Per me potete anche fallire” disse”.
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