È diventato virale il video di una vecchia conoscenza della Serie A ed ex campione del mondo: inquadra la moglie in topless
Negli ultimi tre anni, in conseguenza delle restrizioni alla mobilità in funzione di contrasto alla diffusione della terribile epidemia di Covid-19, milioni di lavoratori italiani hanno dovuto giocoforza familiarizzare con lo smart-working: riunioni, briefing, colloqui, insomma tutto ciò che prima si faceva in ufficio comodamente da casa davanti al monitor del pc.
Una manna dal cielo per i tanti pendolari costretti a svegliarsi all’alba per raggiungere il loro posto di lavoro dopo essere stati imbottigliati nel traffico o dopo lo stress delle interminabili attese di autobus e treni sovraffollati. Senza tralasciare il fatto che eliminando i tempi morti legati al raggiungimento del posto di lavoro e al successivo ritorno a casa molti lavoratori hanno avuto più tempo libero per dedicarsi a loro stessi, ai loro hobby e ai loro interessi oltre che ai loro affetti familiari.
Tutto bene, dunque. Non proprio. Data la scarsa dimestichezza con le inquadrature si sono verificati non pochi spiacevoli inconvenienti: a titolo d’esempio, un bambino che irrompe nella stanza che ospita la postazione di lavoro da remoto nel bel mezzo di una riunione o la mamma che aziona l’aspirapolvere proprio mentre sta parlando il capo.
Situazioni imbarazzanti, non nascondiamocelo, tanto che non pochi hanno rimpianto il traffico congestionato, le infinite attese alle fermate dell’autobus e i treni zeppi come le scatolette di sardine. Eppure, è nulla in confronto a ciò che è capitato a un’ex gloria del calcio italiano.
Mentre stava registrando col proprio smartphone un videomessaggio di auguri da inviare a un suo fan alle spalle di Andreas Brehme, vecchia conoscenza del calcio italiano, all’improvviso per pochi secondi entra nell’inquadratura la moglie…in topless. Il video, manca a dirlo, è diventato immediatamente virale non solo per le grazie della signora Brehme che, a dispetto degli anni, si “difende” ancora bene ma anche per la notorietà del suo consorte.
Infatti, anche se da anni ha appeso le scarpette al chiodo, Andreas Brehme è un nome che ancora dice molto ai calciofili. D’altronde, non potrebbe essere altrimenti. Il biondo ex terzino vanta un palmares che tanti suoi colleghi, anche illustri, possono solo sognare: campione del Mondo con la Nazionale tedesca nel 1990, tra l’altro, fu suo il rigore decisivo nella finale contro l’Argentina di Diego Armando Maradona, e lo scudetto dei record dell’Inter, stagione 1988-89, insieme, tra gli altri, al connazionale Lothar Matthaus, all’«Uomo Ragno» Walter Zenga, al “pelado” Ramon Diaz e con in panchina il principe degli allenatori italiani, Giovanni Trapattoni.
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