Sapete come si guadagna da vivere l’ex campione del Parma Tomas Brolin? Oggi l’ex Nazionale svedese ha radicalmente cambiato vita
Oggi il Parma, di proprietà del tycoon statunitense Kyle Krause, milita in Serie B dove è in piena lotta per conquistare un posto nei play-off promozione. C’è stato un tempo, però, in cui il club gialloblù era una delle più interessanti realtà del panorama calcistico italiano.
Sotto la guida tecnica di Nevio Scala e di proprietà della Parmalat di Calisto Tanzi, prima quindi del crac della multinazionale del latte nel 2003 e del conseguente arresto del suo fondatore, il Parma si impose all’attenzione degli appassionati e dei media scalando le gerarchie del calcio italiano. Dalla Serie B alla conquista, con in panchina lo stesso Nevio Scala, Alberto Malesani e Cesare Prandelli, di 3 Coppe Italia, di una Supercoppa italiana e di ben 4 titoli internazionali, una Coppa delle Coppe, 2 Coppe UEFA e una Supercoppa UEFA, oltre a contendere lo scudetto alle storiche big.
Tanti i campioni che hanno vissuto la casacca gialloblù in quella felice lunga parentesi del club ducale: da Hernan Crespo ai campioni del mondo, rispettivamente in Germania 2006 e in Francia 1998, Fabio Cannavaro e Lilian Thuram, a un giovanissimo Gianluigi Buffon (campione del mondo sotto il cielo di Berlino) e, al colombiano Faustino Asprilla, tutto fantasia e sregolatezza, a Gianfranco Zola, solo per citarne alcuni.
Ricordate Tomas Brolin, ex campione del Parma? Oggi è un giocatore di poker
Ma di quel primo Parma, guidato in panchina, come detto, da Nevio Scala, erano altri i giocatori simbolo. In linea con la politica aziendale della Parmalat di espansione del marchio nei mercati globali, all’epoca i calciatori, giovani e e di belle speranze, venivano selezionati e poi ingaggiati dal management parmense anche con un occhio al loro utilizzo come testimonial e passepartout della Parmalat in ottica penetrazione nei mercati dei loro Paesi d’origine.
Ragion per cui i primi acquisti stranieri di un Parma appena sbarcato nella massima serie furono il portiere brasiliano Claudio Taffarel, quando estremi difensori verdeoro erano una rarità, l’elegante ma sconosciuto difensore/mediano belga Georges Grun e il biondissimo svedese Tomas Brolin. A proposito di quest’ultimo, sapete come si guadagna da vivere da quando ha appeso le scarpette al chiodo?
Ebbene, a 53 anni suonati, fisico appesantito ma sempre la stessa iconica capigliatura bionda, dopo aver gestito in patria un ristorante dall’evocativo nome di “Undici“, come il suo numero di maglia, dove proponeva piatti della tradizione culinaria della Svezia e del Bel Paese, l’ex Nazionale svedese da qualche anno è un giocatore professionista di poker. Sorpresi? In fondo, il poker regala la stessa adrenalina e lo stesso brivido dell’imprevisto di un match di calcio.